Una ragazza viene continuamente cacciata da scuola per il suo aspetto e il padre decide di ribattere

Gen 30, 2019 by apost team

Che tu sia un ragazzo o un adulto, il modo in cui ti vesti dice molto su di te e le persone amano esprimersi attraverso capelli, trucchi e vestiti.

Tuttavia, non sempre gli sforzi che si impiegano per raffinare il proprio aspetto vengono apprezzati a scuola o al lavoro.

Col passare degli anni, molte scuole hanno reso le regole riguardo l'abbigliamento sempre più esigenti, incontrando l'opposizione di studenti e genitori.

Le scuole non permettono più agli studenti di esprimere la propria individualità attraverso l'abbigliamento e sembra che le uniformi stiano diventando sempre più popolari e la decisione di alcuni istituti di proibire certi capi d'abbigliamento spesso dà il via a molte controversie. La storia di questa ragazza comincia quando il padre decide di opporsi alle regole della sua scuola.

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Demetria Alarono, una ragazza di tredici anni iscritta a una scuola media in California è stata cacciata dalla classe durante una giornata rovente a causa dei suoi vestiti. L'insegnante ha affermato che la sua tuta era troppo corta e poteva distrarre i ragazzi seduti al suo fianco, quindi Demetria ha chiamato il padre Tony per farsi portare un cambio d'abito che consisteva di una canottiera e un paio di shorts.

Tuttavia, la scuola non ha approvato nemmeno questi abiti, affermando che i pantaloni erano troppo corti. La ragazza è stata spedita a casa e il padre non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse stata distratta dal suo processo di apprendimento a causa dei suoi shorts, che le sono stati vietati in una giornata la cui temperatura ha raggiunto i 32°C. Lei era lì per imparare e avrebbe potuto farlo con addosso qualsiasi tipo di abito adatto al clima.

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Suo padre è rimasto profondamente amareggiato dalla situazione e ha deciso di scrivere un post sul famoso sito NextDoor.com riguardo il codice di abbigliamento tanto severo imposto dalla scuola. Ha chiesto alle altre persone della sua comunità cosa pensassero a riguardo, ma non si sarebbe mai aspettato la reazione che ha ottenuto. In moltissimi hanno offerto supporto all'uomo e a sua figlia, ritenendo che le regole dettate dall'istituto fossero troppo severe e incentivassero la discriminazione nei confronti del corpo delle donne.

Tony ritiene che, dato il clima rovente, gli shorts di Demetria non fossero affatto inappropriati e che farle notare che il suo abbigliamento poteva distrarre i ragazzi è una forma di iper-sessualizzazione che, in futuro, potrebbe causarle problemi emotivi e per questo vuole che il codice di abbigliamento venga rivisto. L'uomo ha rivolto parole dure nei confronti dell'amministrazione della scuola e il suo impegno per difendere sua figlia e le altre ragazze è davvero ammirevole.

Cosa ne pensi di questa storia? Conosci scuole che impongono regole altrettanto severe sull'abbigliamento? Pensi che sia giusto che una scuola proibisca alle ragazze di indossare certi vestiti perché "distraggono i ragazzi"? Non vediamo l'ora di conoscere la tua opinione!