Quello che nessuno dice sul lutto

Feb 20, 2018 by apost team

Tutti pensano che il lutto sia lo stadio immediatamente successivo alla perdita di una persona cara. È quasi diventato un sinonimo di decesso o perdita, come se i due concetti avessero lo stesso significato. Tuttavia, la parola lutto non ha soltanto a che fare solo con la perdita di una persona cara di per sé. È come essere intrappolati in un ricordo senza rendersene veramente conto.

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Il lutto è difficile da categorizzare. Si può rimanere in lutto per qualche mese, avere un momento di epifania, o passare anni tentando di elaborarlo. Il dolore non comincia da un punto A e non finisce in un dato punto B. Ci sono momenti in cui ci si dimentica completamente del proprio lutto e altri in cui esso torna alla memoria, trascinandoci in un abisso di dolore dal quale non riusciamo a riemergere. E' insidioso, si insinua nella nostra vita quotidiana e consuma tutta la nostra energia. Cercare di distrarsi durante il giorno tenendosi occupati può essere di aiuto; tuttavia, alla fine della giornata, il dolore si corica accanto a noi e si sveglia con noi al mattino. 

Il dolore è come un ospite indesiderato che non si decide mai ad andarsene, permettendoci di voltare pagina. 

Tutti sanno che la morte - sia di un animale domestico che di un essere umano - causa dolore. Le storie d'amore che volgono verso la fine sono un' altra ragione comune.  Il dolore e il senso di perdita possono anche essere causati da: 

  • divorzio
  • infertilità
  • disoccupazione
  • la perdita di opportunità di fare carriera
  • una malattia cronica
  • problemi in famiglia
  • sogni non realizzati
  • invecchiamento
  • perdita di un amico

C' è un modo per affrontarlo? Naturalmente, ma la scelta di farlo deve partire da noi stessi. Sebbene alcuni eventi siano così devastanti che nessuno vi biasimerebbe per non riuscire a uscirne, ci sono quattro modi per elaborare il dolore con successo.

In primo luogo, RICONOSCERE il fatto di essere in lutto e di provare dolore. Un cuore spezzato può celarsi anche dietro una vita apparentemente perfetta. 

Il dolore non è un processo lineare; non ci sono un punto A e un punto B a cui orientarsi. Essere da una settimana, sei mesi o tre anni, non ha niente a che fare con la vostra forza d'animo. Soltanto quando si è coraggiosi abbastanza da accettare il proprio dolore e cominciare e cominciare ad affrontare ciò che è accaduto (o che non è accaduto) si comincia ad elaborare; è importante concentrarsi solo su questo punto. 

Poi bisogna CAPIRE che non c'è nulla di sbagliato o di melodrammatico nel lasciarsi andare al dolore. Hai bisogno di esso per poterne guarire. 

Qualcosa deve pur essere accaduto (o non accaduto) se stai soffrendo. Perché provi dolore? Cosa hai perso? Perché ti senti così abbattuto? Perché? Devi porti certe domande per trovare delle risposte, e queste risposte ti aiuteranno a scoprire il motivo per cui stai soffrendo. 

Per quanto sia doloroso e paradossalmente, la cura non consiste nel raggirare la sofferenza ma nel guardarla dritto in faccia. Devi guardare ciò che hai perso (o ciò che non hai ottenuto) ed esaminarlo. 

Inoltre, è necessario che tu permetta a te stesso di provare ciò che senti, di sentire te stesso. All'inizio potrà non sembrarti un grande progresso permettere al dolore di tornare a galla. Tuttavia, non c'è altro modo di liberarsi del dolore se non quello  di viverlo e sentirlo; come una camicia nuova, devi provarla, sentirla sulla tua pelle, portarla e misurarla. Se non conosci l'entità della perdita, non sarai in grado di superarla. O si lo si affronta o non ci si libera mai del proprio dolore, vedendolo riemerge di volta in volta. 

Dopo di che, è necessario voltare pagina. Passa attraverso il tuo dolore, prendi atto di cosa ti fa provare e di quale effetto ha su di te. Cerca di capire in che modo interferisce con la tua vita quotidiana e professionale, lavora sui tuoi sentimenti fino a quando non riesci a rialzarti e ad andare avanti. 

L' ora più buia è quella prima dell' alba, e questo vale anche per il dolore. Devi comprendere che soffri, individuarne la causa, toccarla con mano, per poi e poi deciderti ad attraversare il tunnel senza fermarti finché non sarai riemerso dal lato opposto. 

Il tuo dolore appartiene solo ed esclusivamente a te, quindi solo tu puoi sapere quando sei pronto a superarlo. Se non lo fai mai, va bene lo stesso. Affrontare il dolore è un processo spaventoso, quindi non abbiate paura di cercare aiuto professionale. Non devi combattere il tuo dolore da solo.

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