Perdere un genitore è un vero inferno, quindi non dirmi di "superarle la cosa"

Ott 19, 2018 by apost team

Mentre ascoltavo al telefono i suoni inquietanti, provenienti dalla sala di terapia intensiva dove mio padre giaceva morente, credevo davvero che questa fosse la parte più difficile. Avevo preparato la mia mente e il mio cuore per questo giorno per mesi. Avevamo scoperto per la prima volta che mio padre aveva un cancro all'esofago solo nove mesi fa. Da allora è stato un vortice di sedute di chemioterapia, ricoveri ospedalieri, visite mediche e dolori cardiaci. Sapevamo che l'inevitabile stava per riversarsi su di noi. Sapevamo che il suo cancro stava per vincere la battaglia e portarlo via, il nostro caro padre e nonno.

Sapevamo che stava morendo. Ci stavamo preparando a deporre il suo corpo malato di cancro per riposare per l'ultima volta.

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Non ero vicina a lui quando l'infermiera mi ha detto al telefono che se n'era andato. Ero a più di tremila chilometri di distanza quando ha chiamato. Ma ho tirato un piccolo sospiro di sollievo perchè ormai mio padre non soffriva più. Era finalmente in pace.

Mi sono detta con fiducia che il peggio era finalmente passato.

Ma il mio viaggio nel dolore era appena all'inizio. Questa volta ci sono sono state molte cose, dolorose, strazianti e persino meravigliose. Gli stadi vanno e vengono.

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Quello di cui forse non ti rendi conto è che mio padre è morto più di cinque anni fa. Ma non passa giorno in cui non penso a lui, che non provi dolore per lui, che non sia nella mia mente. Spesso mi ritrovo a pensare a qualcosa che voglio condividere con lui, come un successo professionale o un buon voto di mia figlia, e mi rendo conto che non posso.

No, non ho superato il mio dolore. Non potro' mai superare il mio dolore.

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Te ne sono molto grata.

Alcune persone amano chiamare il dolore un "processo" o dire che ci sono delle "fasi". Ma non sono d'accordo. Queste due parole implicano che c'è una fine al dolore, il che semplicemente non è vero.

Non puoi dire semplicemente: "Si'! La nostalgia e il dolore per mio padre oggi sono finiti"

Non funziona così.

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Il mio dolore non se ne andrà presto. Mi piacerebbe che la gente la smettesse di dirmi che devo superarlo.

Ad essere onesti, non mi importa della persona che sono diventata da quando mio padre è morto. Sono diventata una persona migliore per gli amici che stanno affrontando le proprie perdite. Mi sono resa conto che decine di mazzi di fiori usati nei funerali vengono gettati nella spazzatura dopo la funzione, così porto il vino da bere invece dei fiori.

Mi offrirò di fare commissioni per conto loro invece di cercare di consolare le persone che hanno subito una perdita. Sono diventata molto più empatica.

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Sono anche più gentile con gli estranei intorno a me. Se una cassiera non è così gentile come spero, penso che forse sta solo avendo una brutta giornata. Guardo indietro nel tempo, quando ho avuto un attacco di panico mentre ero al supermercato e ho finito per lasciar perdere la spesa. Nessuno sa cosa sta passando qualcun'altro, quindi ho imparato che è sempre una buona idea essere gentili con il prossimo.

Non chiedo gentilmente alla mia amica dell'associazione genitori ed insegnanti come sta andando la riunione dopo aver scoperto che ha appena perso sua madre. Invece le dico che "la morte fa schifo". Era esattamente quello che volevo sentire quando mio padre è morto. La sua morte mi ha fatto diventare una donna più forte e con una sensibilità maggiore nella sfera sociale.

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Non mi sentirete mai dire che "adesso sta meglio" o che "Dio lo sta accogliendo" a qualcuno che sta soffrendo terribilmente. A volte, stare semplicemente in silenzio e a disposizione di una persona che sta affrontando una morte è la cosa migliore che si possa fare.

Piccole e semplici cose, come offrirsi di fare la spesa o di andare a prendere un bambino a scuola, è il modo migliore per dare una mano in tempi come questi. Il dolore mi ha insegnato che le parole non sempre supportano le azioni.

Ora sono membro del club "Ho perso un genitore". Tutti noi andiamo avanti, prendendoci cura delle nostre vite mentre affrontiamo il dolore che non va via così velocemente come la gente vorrebbe pensare.

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Quindi, per favore, vi imploro. Smettetela di dirmi di "superarlo" Non lo faro', e non voglio farlo.

Cosa pensi a proposito? Sappiamo che la morte è dura, quindi lasciaci qualche commento qui sotto. Poi, passa questo articolo anche alla famiglia e agli amici che potrebbero aver bisogno di leggerlo.